Tentato omicidio per motivi passionali, il 31enne ferito non parla

Non parla. Non ha detto chi gli ha sparato, né tantomeno dove è successo. Sembra essere sotto choc il trentunenne che è stato ferito, nella tarda serata di ieri, con quattro colpi di pistola che lo hanno raggiunto alla coscia destra e sotto il costato, quasi all'altezza dell'addome.

Già ieri sera aveva detto di "non ricordare nulla". Stamani - anche alla presenza del sostituto procuratore, titolare del fascicolo di inchiesta, Carlo Cinque, - il trentunenne è rimasto in silenzio.

I carabinieri sanno che il tentato omicidio si sarebbe verificato in contrada Montagna. E' stato individuato il luogo dove il ferito è stato soccorso da un familiare che lo ha portato all'ospedale "Barone Lombardo". Un luogo che però, per la presenza di poche macchie di sangue, non sembrerebbe essere compatibile con il posto dove il giovane è stato raggiunto dai proiettili.

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I carabinieri, già da stanotte e per tutta la giornata di oggi, hanno sentito numerose persone: familiari, amici e conoscenti del ferito. Rapidamente stanno cercando di mettere dei punti fermi nell'inchiesta sull'ennesimo fatto di sangue che si registra a Canicattì. 

Non ci sono conferme istituzionali, ma sembrerebbe che il tentato omicidio possa essere maturato per motivi passionali.

Durante la notte, il trentunenne è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Era stato, del resto, raggiunto da tre colpi di pistola alla coscia ed uno sotto il costato. Ed è soltanto a margine dell'intervento chirurgico che i carabinieri hanno avuto contezza di un particolare: i colpi sono stati esplosi da una pistola.