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Servizio idrico: Tre sorgenti e i sindaci: "Gli impianti rimangono pubblici"

L’assemblea ha discusso la questione della nomina del commissario ad acta

Oggi  si è svolta un’assemblea congiunta, tra i sindaci dei Comuni consorziati ed i componenti del Consiglio di amministrazione del conzorzio Tre sorgenti. L’assemblea ha discusso in maniera approfondita la questione della nomina del commissario ad acta, nominato dall’Agenzia per l’energia della regione siciliana, per la consegna degli impianti.

Si è addivenuti alla decisione unanime di contestare ed impedire la consegna degli impianti. Questa decisione è supportata da diversi elementi: la consegna degli impianti, di fatto, avverrebbe nelle mani di un soggetto privato (Girgenti acque), poiché l’Ato idrico è in fase di scioglimento (entro il 31 dicembre 2011), e nonostante il chiaro esito del referendum dello scorso giugno, in cui la volontà del 97 percento dei votanti si è espressa contro la privatizzazione dell’acqua; Girgenti acque è debitore nei confronti del consorzio Tre sorgenti, per un ammontare di circa dieci milioni di euro; nei giorni scorsi il giudice si è pronunciato sulla ingiunzione di pagamento avanzata dal Tre sorgenti, nei confronti di Girgenti acque, dandogli ragione.

Si è preso atto che il Consorzio ha dato incarico, al proprio legale di fiducia, con il  fine di proporre ricorso avverso la nomina del commissario ad acta.

"Il Consiglio di amministrazione - afferma il vicepresidente del consorzio, Giuseppe Brancato - si sente, dopo questa assemblea congiunta con i sindaci, ancora più motivato e legittimato, a proseguire sulla strada che impedisca la consegna degli impianti, di cui I Comuni sono proprietari, e che in maniera paradossale si vogliono dare gratuitamente, ad un soggetto fortemente indebitato nei nostri confronti".

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