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Sabato, 20 Aprile 2024
Canicatti Canicattì

"Tentato omicidio a colpi di pistola", difesa chiede di sentire l'imputato all'estero

Giuseppe Mongitore sta svolgendo delle terapie in Belgio, i giudici costretti a separare la sua posizione da quella degli altri due imputati

Agguato a colpi di pistola per vendicare un probabile contrasto legato al mercato della droga: il processo viene sospeso perché uno degli imputati, Giuseppe Mongitore, 62 anni, presenta un certificato medico che attesta lo svolgimento di una serie di terapie in Belgio che non gli consentono di venire ad Agrigento.

Il difensore, l’avvocato Calogero Meli, ha fatto presente che, peraltro, l’imputato vorrà essere ascoltato in udienza chiedendo persino “di valutare la possibilità che venga esaminato a domicilio”. Il presidente del collegio Luisa Turco ha disposto uno stralcio della posizione. In sostanza il processo andrà avanti per gli altri due imputati – il figlio Vincenzo Mongitore, 33 anni e Giuseppe Sorce, 30 anni – e si attenderà l’evolversi della situazione per il sessantenne.

L’agguato al centro del processo è avvenuto il 16 settembre del 2015. I Mongitore sarebbero andati nell’abitazione di Sorce, in contrada Coda Volpe, a Canicattì, per ucciderlo a colpi di pistola. Il movente non è mai stato accertato e peraltro nessuno di loro ha mai dato un contributo per fare chiarezza. In ambienti investigativi, però, la pista legata alla droga viene data per molto probabile anche perché sia Vincenzo Mongitore che Giovanni Milana, il quarantaduenne che si trovava insieme a Sorce e restò ferito, furono arrestati nel 2011 nell’operazione “Strike”. I Mongitore avrebbero sparato con una pistola che detenevano legalmente. Le indagini non hanno accertato materialmente chi è stato a sparare. I colpi, in ogni caso, andarono a segno. Sorce fu colpito all’addome e al femore destro. Milana allo sterno e al rene. Sorce a sua volta avrebbe preso una pistola e sparato all’impazzata senza, però, colpire i Mongitore. Per tutti, tranne che per Milana che avrebbe soltanto incassato i colpi di pistola, è scattata l’accusa di tentato omicidio. I Mongitore, poche ore dopo l’agguato, furono arrestati. La polizia raccolse le testimonianze di Sorce e Milana, che poi nella notte furono sottoposti a un intervento chirurgico per tamponare le gravi lesioni interne riportate, e li fermarono. Le misure sono state progressivamente ridotte. Le indagini, in seguito, hanno portato al coinvolgimento dello stesso Sorce che in un primo momento sembrava fosse solo una vittima dell’agguato. 

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