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Venerdì, 29 Marzo 2024
Canicatti Canicattì

Settantaduesimo anniversario dell'uccisione del tenente Antonino Di Dino

Il fatto storico riporta che l’11 gennaio 1945 i rivoltosi assaltarono stazione dei carabinieri Reali imprigionando i 9 militari presenti, occupando il Municipio

E' stata celebrato la santa messa in onore del 72esimo anniversario dell’uccisione del tenente dei carabinieri Antonino Di Dino, medaglia di bronzo al Valor Militare "alla memoria", deceduto nell’adempimento del dovere in Naro, in occasione di una ribellione armata.

Per la circostanza, il cappellano militare dell’arma dei carabinieri (don Salvatore Falzone) – unitamente al parroco della predetta chiesa (don Salvatore Casà) – ha celebrato una Santa Messa, alla quale hanno partecipato i vertici delle Forze dell’Ordine provinciali, il Sindaco di Canicattì, altre autorità locali, civili e militari, nonché una rappresentanza dell’associazione nazionale carabinieri in congedo.

Il fatto storico riporta che l’11 gennaio 1945 i rivoltosi assaltarono stazione dei carabinieri Reali imprigionando i 9 militari presenti, occupando il Municipio.

Per l’intera notte tra l’11 e il 12 gennaio vi furono vani tentativi – da parte di carabinieri, polizia ed esercito – di forzare l’assedio della cittadina di Naro, in quanto trovarono forte opposizione armata senza riuscire a far breccia nell’organizzata resistenza dei rivoltosi.

Durante la stessa notte, al sottotenente Antonino Di Dino venne ordinato di trasferirsi a Naro. L'ufficiale decise di incontrare i rivoltosi nella speranza di poterli convincere a consegnare pacificamente le armi e scongiurare una schiacciante repressione da parte delle forze dell’ordine che poteva sfociare in una carneficina. Il sottotenente Di Dino tentò in tutti i modi di far ragionare i rivoltosi, ma – quasi riuscito nell’intento – all’improvviso e vigliaccamente, uno di essi armato di fucile esplose un colpo che investì in volto l’ufficiale uccidendolo all’istante.

Per tali eventi fu tributata al sottotenente Antonino Di Dino la Medaglia di Bronzo al Valor Militare “alla memoria” con la seguente motivazione: “Comandante della Tenenza Carabinieri di Canicattì, in occasione di ribellione armata … rispondeva decisamente al fuoco, sostenendo con grande coraggio e decisione l’impari lotta, finché colpito cadeva vittima del dovere. Nobile esempio di alte virtù militari”.

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