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Prestazioni sociali agevolate, undici denunce

Le principali violazioni sono legate a richieste per ottenere borse di studio, alloggi gratuiti...

Dopo aver messo in campo un programma di lavoro di ricerca informativa a carattere economico finanziario, selezionando le posizioni più a rischio, al fine di  presidiare le uscite del bilancio dello Stato e degli enti locali in genere, la Guardia di finanza di Canicattì è riuscita a stanare i soliti “furbetti” tendenti a distrarre - senza averne titolo - le ridotte risorse economiche destinate alle categorie disagiate, vale a dire, aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che ne hanno diritto in relazione alla loro condizione economica e sociale.

In concreto, gli investigatori, esaminando preliminarmente una serie di informazioni tratte dalle banche dati in uso al Corpo ed aver eseguito i necessari riscontri documentali, sono riusciti a ricostruire in modo analitico l’effettiva situazione reddituale e patrimoniale dei vari nuclei familiari che hanno usufruito dei benefici. Nel corso dell’attività sono emerse autocertificazioni irregolari in cui venivano indicati redditi sensibilmente inferiori a quelli reali, ovvero venivano del tutto od in parte omessi i patrimoni mobiliari ed immobiliari posseduti.

Le principali violazioni sono legate a richieste per ottenere contributi relativi a variegati servizi sociali, in particolare: borse di studio, alloggi gratuiti e servizi mensa senza compensi. Gli 11 soggetti scoperti, residenti nei comuni di Canicattì, Racalmuto, Camastra, Ravanusa e Campobello di Licata, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Nei loro confronti sono già state avviate le procedure per la revoca dei benefici illegittimamente ottenuti.

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