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Canicatti Canicattì

Giovane ucciso a coltellate per avere difeso l'amica, processo non è nullo

La difesa di Daniele Lodato aveva chiesto di invalidare il decreto che dispone il giudizio: "Accertamenti scientifici disposti tardivamente"

Il decreto che disponeva il giudizio immediato è valido e, di conseguenza, il processo procederà regolarmente. Sull’utilizzabilità degli accertamenti scientifici, disposti in contraddittorio fra le parti ed eseguiti solo venerdì scorso, il giudice Alfonso Malato deciderà in camera di consiglio, prima di emettere la sentenza.

"Uccise giovane che difese l'amica", Lodato resta in carcere

L'avvocato Angela Porcello, difensore di Daniele Lodato, pregiudicato per spaccio e rapine di 34 anni, arrestato lo scorso 17 giugno con l'accusa di avere ucciso a coltellate il ventiduenne Marco Vinci, davanti a un pub di Canicattì, ieri mattina, alla ripresa del processo, in corso con rito abbreviato, ha sollevato due questioni di carattere preliminare. Il giovane sarebbe stato ucciso in seguito a un banale litigio scaturito dal fatto che aveva difeso un’amica, importunata da Lodato. L’imputato ha confessato l’omicidio pur riferendo circostanze diverse.

Omicidio Vinci, giudizio immediato per l'omicida reo confesso

La difesa, ieri mattina, aveva chiesto di annullare l’intero procedimento. Tutto ruota attorno ad alcuni accertamenti scientifici disposti dal pubblico ministero Alessandra Russo e affidati al Reparto di investigazioni scientifiche dell’Arma. Gli esperti dei carabinieri, venerdì scorso, hanno esaminato alcune tracce di sangue presenti sul luogo del delitto e degli oggetti trovati nel bar dove è avvenuto il litigio.

“Al momento non abbiamo neppure gli esiti di questi accertamenti – ha spiegato l’avvocato Porcello ieri mattina – e, di conseguenza, la strategia difensiva è stata scelta senza un elemento fondamentale. Per questo, visto che il decreto che dispone il giudizio è stato emesso prima, è da ritenere nullo”. Il pm Alessandra Russo si è opposta spiegando che “la richiesta di disporre questi accertamenti è, comunque, precedente”. Il gup le ha dato ragione ma sulla stessa utilizzabilità dell'atto di indagine, contestata dal difensore, si è invece riservato di decidere contestualmente alla sentenza. 

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